L’embolia polmonare e l’assistenza infermieristica

Con embolia polmonare si intende un’ostruzione acuta, parziale o completa, di uno o più rami dell’arteria polmonare, provocata generalmente da materiale embolico di origine extrapolmonare.

Nella stragrande maggioranza dei casi l’embolo è di natura trombotica dato da trombosi venosa periferica (95% dei casi) e solo nel 5% dei casi l’embolo non è trombotico, ma può essere gassoso (aria, bolle di azoto), liquido (liquido amniotico), grassoso (emboli di tessuto adiposo), solido (corpi estranei).

L’infermiere, che conosce la differenza tra embolia polmonare massiva (caratterizzata da instabilità emodinamica e segni di shock) ed embolia polmonare non massiva (caratterizzata da un’emodinamica decisamente più stabile), nella stesura del piano assistenziale terrà conto dei rischi potenziali per attività respiratoria e attività cardiocircolatoria, oltre che della gestione dello stato di ansia in cui spesso incorre un paziente con tale patologia.

Alterazione della funzione respiratoria dovuta ad embolia polmonare
Obiettivi: che il paziente possa avere vie aeree libere, collabori ai trattamenti, non presenti complicanze, presenti normali valori emogasanalitici, presenti una diminuzione dell’affaticamento respiratorio.

Interventi: instaurare una relazione di sostegno, mantenere un adeguato microclima, informare e rassicurare il paziente mediante una comunicazione adeguata, monitorare i parametri vitali quali la frequenza respiratoria, tipo di respiro, colorito della cute, sudorazione cutanea, temperatura corporea, saturazione; ossigenoterapia mirata con una adeguata umidificazione delle vie aeree, assicurare al paziente una posizione adeguata.

Rischio potenziale di complicanze cardiologiche

Obiettivi: che il paziente presenti il ripristino dei parametri vitali alterati e mantenga un equilibrio cardiocircolatorio stabile, non presenti scompenso del ventricolo destro, non presenti shock cardiogeno.

Interventi: rassicurare il paziente con la propria presenza costante e con atteggiamenti di sostegno, monitoraggio elettrocardiografico continuo, Ecg in 12 derivazioni (basale, ogni 24 ore ed ogni volta che il paziente abbia modificazioni dello stato clinico o dolore toracico), effettuare monitoraggio completo delle funzioni vitali (frequenza cardiaca, ritmo cardiaco, pressione arteriosa invasiva, pressione venosa centrale, diuresi oraria), mantenere il bilancio idroelettrolitico, valutare lo stato di coscienza del paziente, somministrare terapia farmacologica come da prescrizione.

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